La ripresa dell’Italia è sulle spalle dell’Export: il 2021 può essere l’anno della risalita

PwC, celebre network internazionale di consulenza direzionale e strategica, prefigura per l’Italia una ripresa legata al settore dell’export e sul potenziamento dei canali digitali

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PWC, l’Export come motore dell’Italia nel 2021

Allo stesso modo di un pugile che, stremato dal susseguirsi di una distruttiva serie di sempre più insostenibili round che lo hanno visto resistere ad improponibili quantità di colpi al volto e al corpo, si appresta ad alzarsi con il labbro inferiore spaccato e gli zigomi sanguinanti dall’angolo, stanco e pronto portarsi a casa la vittoria, anche l’Italia si prepara a tornare in campo (pur non essendone mai realmente uscita) per affrontare l’anno nuovo con la cattiveria agonistica tipica di chi, oltre a saper subire l’avversario stringendo i denti, deve dimostrare di saper affondare colpi decisivi e portare a casa la vittoria. Tralasciando i parallelismi di natura sportiva, per l’Italia tali “giocate decisive” potrebbero essere rappresentate, stando a quanto stimato dagli esperti di PwC (Pricewaterhouse Coopers, ndr), dalle esportazioni, che si spera possano fare da cavallo di battaglia dell’economia italiana per il 2021 ed il 2022.

Nello specifico, PwC prevede che i flussi dei prodotti Made in Italy, a seguito dell’ingente calo a -15.3% dell’anno scorso provocato dalla pandemia, possano far registrare un + 9.3% (461 miliardi) entro la fine del 2021, + 5.5% (487 miliardi) nel 2022 e + 4.8% (510 miliardi). Una risalita che, qualora dovesse attualizzarsi precisamente secondo le previsioni di PwC, andrebbe a stabilizzarsi entro tre o quattro anni e che sarebbe segno di una ritrovata stabilità economica per l’Italia.

Notizie migliori per quanto riguarda i servizi: si prefigura un ritorno ai livelli pre-crisi già entro dicembre 2021 (107 miliardi), mentre bisognerà aspettare il termine del prossimo triennio per osservare un’effettiva crescita (117 miliardi nel 2022 e 122 miliardi nel 2023).

PWC, grandi piazze e grandi risultati

Gli esperti di PwC hanno anche sottolineato la necessità, per l’Italia, di cercare di acquisire terreno (in termini di competitività) nelle venti “geografie prioritarie” a livello mondiale. Diventa importante, pertanto, tentare di indirizzare il settore dell’export vesro USA, Germania, Cina e Russia, le “grandi piazze” che potrebbero tendere la mano ad un’Italia fin troppo fiaccata dalla pandemia.

PWC, la spinta del digitale

Che il digitale abbia cambiato volto al mercato è sotto gli occhi di tutti. Che poi un’eventuale risalita possa costruirsi proprio sul digitale è confermato dai dati raccolti: secondo la “Global Consumer Insight Survey 2020” di PwC, è impressionante il numero di consumatori che scelgono l’online come principale (in alcuni casi unico) mercato di riferimento. Circa una persona su cinque sceglie di acquistare solo online, mentre circa il 79% della popolazione di rivolge alle reti digitali per riempirsi il carrello (si tratta di un incremento di circa il 5% rispetto al 2019).

Tra gli strumenti preferiti dai consumatori per lo shopping digitale ci sono lo smartphone, il pc ed il tablet. Dato apparentemente superfluo, ma che simboleggia perfettamente la crescita dell’industria informatica e la sua importanza in chiave di ricostruzione economica.

Interessanti sono i dati riguardanti i settori che maggiormente si avvalgono della spinta digitale per lanciare i propri e-commerce: PwC riporta che le attività che presentano in maggior numero store online sono abbigliamento e calzature, elettronica, sport, fitness e cosmetica. Questi sono solo i primi termini di una lista che va allargandosi sempre di più e che si sta preparando ad accogliere i più svariati tipi di progetti imprenditoriali.

A cura di Mario De Vito

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