NUVENIA: una campagna pubblicitaria tutta in rosso

La sfida di Nuvenia all’opinione pubblica durante il periodo di bufera attorno alla Tampon Tax.

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Nelle società moderne esistono svariati tabù, forme di discriminazione ed eredità culturali, che abbiamo interiorizzato così a fondo, da non accorgerci della loro esistenza fino a quando qualcuno non li rompe, rendendoli ben evidenti. É esattamente ciò che ha fatto l’azienda Essity per il brand di assorbenti Nuvenia attraverso la campagna pubblicitaria #bloodnormal, uno spot che dopo aver avuto un grande successo all’estero, è stato promosso anche in Italia.                

Nuvenia, lo spot:

Si tratta di in una clip di circa 20 secondi (qui il link al video), dove il sangue mestruale non è un asettico gel verde o blu, ma un realistico liquido rosso, che mira a rivendicare la naturalità del ciclo mestruale. L’idea della campagna pubblicitaria è nata a seguito della pubblicazione dei risultati di un sondaggio condotto da Bodyform. Quest’ultimi hanno evidenziato due aspetti:
– per la disinformazione legata al tema mestruazioni, 1 donna su 5 ha sofferto in termini di autostima;
– su 10.017 intervistati fra donne e uomini di età compresa tra i 13 ed i 50 appartenenti a distinte nazionalità, è emerso che il 74% preferirebbe che si rompesse il tabù delle mestruazioni negli gli spot pubblicitari degli assorbenti.

L’obiettivo di Nuvenia non è stato quello di creare uno spot virale, per far parlare di se’, ma di fare un passo avanti ed abbattere tutti i luoghi comuni legati al ciclo mestruale. Il brand ha capito che fosse il momento giusto per pubblicare questo tipo di campagna, sia per sensibilizzare le persone sull’argomento, sia per fronteggiare quello che è un tema molto caldo legato agli assorbenti, la Tampon Tax.

Tampon Tax, a che punto siamo:

Quella dell’abbattimento delle tasse sugli assorbenti e tamponi intimi è una tematica dibattuta da anni e da poco si stanno intravedendo i primi miglioramenti. In Europa alcuni Stati come la Germania e la Francia l’hanno ridotta dal 20%, rispettivamente al 7% e 5,5% mentre, l’unico Paese che l’ha rimossa completamente è l’Irlanda.

Nel nostro paese, invece, è una battaglia ancora aperta, portata avanti soprattutto dalla Deputata Laura Boldrini, che lo scorso 12 novembre ha presentato per la prima volta la richiesta di abbassare l’IVA sui prodotti igienici femminili, dichiarata però in ammissibile dalla Camera. Un minimo risultato è stato raggiunto attraverso l’emendamento avanzato dalla Deputata Vita Matrinciglio, introdotto nel Decreto Fiscale 2020, che prevede l’imposta agevolata al 5% per i prodotti biodegradabili. Sono sorte, tuttavia, non poche polemiche al riguardo, in quanto l’agevolazione riguarderà solo alcuni prodotti per l’igiene intimo femminile, perlopiù di nicchia. Infatti, il mercato degli assorbenti lavabili in Italia rappresenta meno dell’1% del totale. Discorso pressoché simile per quanto concerne le coppette mestruali, che sono utilizzate solo da 150 mila donne: un numero esiguo se si conta che, sono 21 milioni le donne che si recano ogni mese al supermercato per comprare gli assorbenti.

Per tutti gli altri tipi di prodotti che rientrano in questa categoria presa in analisi, l’IVA è rimasta invariata al 20%. Presumibilmente, tale scelta potrebbe essere ricondotta all’enorme bacino di vendita che hanno: gli assorbenti venduti ogni anno ,infatti, sono circa 2,5 miliardi, 38 milioni di tamponi e oltre 2 miliardi di salvaslip. Un mercato che vale oltre 510 milioni di euro.                                                                                                                                            

La Scozia, invece, ha introdotto una nuova legge, approvata all’unanimità dal Parlamento, chiamata “Period Product”, che obbliga tutti gli enti locali ad assicurarsi, che chiunque ne abbia bisogno, possa avere libero accesso agli assorbenti gratuiti. Lo scopo è quello di abbattere il “period poverty” (povertà mestruale), ovvero l’impossibilità di poter acquistare per scarsa disponibilità economica i prodotti per l’igiene femminile. Secondo alcune statistiche riportate dalla BBC, in Scozia 1 studentessa su 4 ha avuto difficoltà nel reperire gli assorbenti per motivi economici.
Ogni mese, infatti, per acquistare gli assorbenti una donna in Scozia doveva spendere ben 8 sterline.                                                                                             

Lo Spot di Nuvenia ha generato un enorme traffico sui social, portando alla luce una realtà quotidiana spesso fraintesa o ignorata. Il mercato dei prodotti intimi femminili potrebbe, quindi, subire uno shock se le abitudini di acquisto dovessero cambiare a causa di nuove proposte, in Italia come in tutta Europa.

A cura di Maria Francesca Martino

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