Superbonus 110%: dall’edilizia al green

Il nuovo incentivo del Decreto Rilancio per la ripresa economica e la sostenibilità ambientale

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Il 17 luglio scorso è stato convertito in legge il Decreto Rilancio, che prevede incentivi e sussidi con l’obiettivo di contenere la crisi economica che stiamo vivendo. Si approfondisce di seguito l’iniziativa prevista nel settore edilizio.

Superbonus 110%, le caratteristiche:

Il Superbonus 100% ha il duplice scopo di: incentivare i cittadini a rendere più green ed efficienti le loro case e di far ripartire l’economia del settore edilizio, gravemente in crisi a causa dell’emergenza sanitaria. Più nel dettaglio, questo incentivo, dà la possibilità di detrarre dalle imposte il 110% delle spese sostenute per gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre il rischio sismico. La detrazione vale per le ristrutturazioni avvenute tra il 1 Luglio 2020 e il 31 Dicembre 2021. Tale bonus, si pone come sostituto dei precedenti incentivi: l’Ecobonus ed il Sismabonus, che davano l’opportunità di poter detrarre solo una parte delle spese.  

Superbonus 110%, la fruizione e le applicazioni:

Si può usufruire di questa agevolazione in 3 modi:             

  1. tramite la detrazione pari al 110% (come già accennato sopra) dell’importo della spesa sostenuta, che verrà poi suddiviso in quote uguali da distribuirsi in 5 anni;
  2. tramite lo sconto in fattura sulla somma da dare all’impresa, la quale recupererà lo sconto applicato trasformandolo in crediti di imposta;
  3. con la cessione dei crediti di imposta che consente al contribuente di cedere il beneficio fiscale maturato ad un terzo soggetto (il Decreto non pone nessun limite: può essere una banca, l’impresa che ha effettuato i lavori, un’azienda assicurativa).

Gli interventi che hanno diritto al Superbonus possono riguardare sia la singola unità immobiliare sia il condominio e sono in ogni caso escluse le nuove costruzioni.                
Sostanzialmente possiamo dividere le ristrutturazioni in due tipi:

  1. in interventi trainanti, che sono necessari e indispensabili per usufruire dell’agevolazione, e sono:
    – l’isolamento termico delle superfici;
    – sostituzione (non aggiunta) dell’impianto di riscaldamento dell’edificio;
    – l’adeguamento sismico.
  2. in interventi trainati, che beneficiano della detrazione solo se fatti unitamente ad uno di quelli sopra elencati.

Superbonus 110%, le classi e la richiesta:

Oltre ai proprietari, posso richiedere l’agevolazione anche i familiari ed i loro conviventi di fatto, purché siano conviventi nel momento in cui iniziano i lavori e/o al momento in cui si sostengono le spese per le quali si richiede il bonus.
Per ottenere la detrazione è necessario che gli interventi, nel complesso, assicurino il passaggio, in miglioramento, di almeno due classi energetiche (ad esempio dalla D alla B). Le classi energetiche standard individuate sono dieci: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F e G. Dove la più alta (l’A4) rappresenta la classe più efficiente e quindi migliore per risultati, mentre la più bassa (la G) equivale a quella meno efficiente e peggiore. Ciascuna di queste è inserita all’interno di una fascia di valori di consumo e determinata da due estremi. Tali estremi non sono altro che il consumo minimo e quello massimo, definiti in Kilowattora per metro quadro, che servono a riscaldare l’ambiente domestico. Nel caso in cui questo “salto” non sia possibile, bisogna comunque ottenere il passaggio alla classe successiva. Il miglioramento va dimostrato tramite l’A.P.E (attestato di prestazione energetica) rilasciato post intervento da un tecnico abilitato.

Il bonus lo si può richiedere già dal 15 ottobre in via telematica all’Agenzia delle Entrate fino al 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui si sono sostenute le spese. La richiesta può essere inviata direttamente dal beneficiario oppure tramite il Caf.

Ad oggi, il Superbonus 110% rappresenta solo uno dei numerosi incentivi che il Governo sta implementando con il Decreto Rilancio al fine di risollevare l’economia nazionale, conducendo, allo stesso tempo, il Paese verso un futuro più sostenibile.

A cura di Maria Francesca Marino

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