Contabilità, Logistica e Risk Management: un universo da esplorare, EP 1 w/ Sara La Pasta, PwC

Sara ha 26 anni, e si è laureata in Economia Aziendale Curriculum Commercialista alla Federico II e attualmente lavora presso PwC come Associate in Risk Assurance con un contratto di apprendistato.

Partiamo dal tuo percorso universitario. Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a scegliere Economia e Commercio?

Ho scelto di intreprendere questo percorso universiario, perché mi ha sempre affascinato il campo economico. Inoltre mio padre è imprenditore, abbiamo un’azienda di famiglia quindi già avevo delle basi in materia.

Ho sempre avuto le idee molto chiare sul mio futuro, la mia scelta è stata dal primo momento di frequentare Economia e Commercio e di restare a Napoli.

Ad oggi penso che la laurea triennale in “Economia e  commercio” sia completa e strutturata. Non potevo fare scelta migliore, soprattutto per la preparazione che mi ha offerto la Federico II.

Sin da subito hai lavorato contemporaneamente al percorso di studio. Come hai conciliato il tempo tra lavoro e studio? 

In realtà aggiungerei studio, lavoro… e sport!

Ho giocato a pallavolo dall’età ho 8 anni, fino a 23 anni a livello agonistico(ho lasciato quando mi sono trasferita a Roma).

Quindi, allenamento 3 volte alla settimana, più partita il sabato o la domenica!

La pallavolo è stata la chiave fondamentale della mia vita. Grazie a questo sport ho appreso il senso di resposabilità (essendo anche capitano), di team, di raggiungere obiettivi.

Consiglio a tutti di avere passioni, ma soprattutto di fare sport!

Fin dalle scuole superiori ho cercato di essere indipendente, lavorando durante il weekend come animatrice oppure promoter / Hostess, mi sono sempre organizzata tra lavoro, studio e sport.

Preso il ritmo, il segreto è avere una buona organizzazione delle giornate cercando di ottimizzare al massimo l’effort dedicato ad ogni impegno.

Ad esempio, anche l’esame più difficile della triennale (Microeconomia o Diritto commerciale penso) non vi è la necessità di chiudersi in casa e studiare dalla mattina alla sera.

Vi lascio piccoli suggerimenti:

  • SEGUIRE bene il corso (apprendere contemporaneamente alla spiegazione del professore, non ha senso scaldare la sedia);
  • Prendere bene gli appunti e registrare, segnando solo i minuti necessari all’intregrazione di un concetto;
  • Subito dopo la lezione, il pomeriggio (due ore massimo) consolidare quanto spiegato a lezione;
  • Non serve imparare a memoria, i concetti devono essere sempre appresi con esempi pratici;
  • Ricevimento dal prof, non per farsi notare, chiedere chiarimenti intelligenti, sono apprezzati di più!

Ho sempre agito in questo modo e mi sono trovata benissimo!

Quale insegnamento pensi sia stato più impegnativo durante il tuo percorso triennale?

Come anticipato penso Microeconomia e Diritto Commerciale.

Cosa ti ha spinto a proseguire il percorso in Economia Aziendale, curriculum commercialista?

La difficoltà! Hahah

Scherzi a parte, è un corso abbastanza difficile, ma fattibile. 

Diciamo che è stata anche una scelta basata sul fatto che mi affascinava il ruolo del revisore, di approfondire le mie conoscenze nell’economia “Pura” (come la definisco io).

Ovvero contabilità, analisi di bilancio, rischio d’impresa… ecc.

Nel 2019 ti sei laureata con il massimo dei voti, presentando un’interessante tesi su “Crisi bancarie: analisi economica e aziendale di un dissesto” , in EGI. Come mai hai scelto lo stesso insegnamento della prova finale triennale ?

Penso che EGI sia una materia che abbraccia tanti argomenti. Fare la Tesi in EGI significa avere più spirito di iniziativa, mettersi in gioco solo se hai le conoscenze adeguate. 

Diciamo che in entrambe le mie tesi, ho dato piena libertà alle mie opinioni anche con argomenti diversi.

Appena terminati gli studi hai scelto di specializzarti ulteriormente con un PERDOC, di cosa si tratta ? 

In realtà non avevo termitato gli studi, ho scelto di iscrivermi al Perdoc durante il mio ultimo anno di magistrale.

Specifico che il Perdoc ha la duarata di un anno. In particolare, si seguiva due giorni a settimana, obbligatoriamente, dalle 2 alle 7 di sera.

Alla fine di ogni modulo,  è previsto un esame con votazione.

La difficoltà è stata notevole, come puoi immaginare, seguendo anche il Perdoc, molti giorni uscivo dall’Università alle 8 di sera, andavo a fare allenamento e tornavo a casa verso mezzanotte.. ed il giorno seguente alle 6 sveglia! Hahahha terribile!

Non solo, aggiungo anche la difficoltà della tesi magistrale da fare contemporaneamente ala tesi del Perdoc. 

Ma sono fiera di essere riuscita a fare tutto, ed anche con notevole successo e riconoscimento!

Il Perdoc ovvero “Corso di perfezionamento per Dottori commercialisti e revisori legali” è un master di I livello, il cui coordinatore è il Professore Roberto Vona.

Per chi decide di intraprendere questo percorso di carriera, consiglio vivamente questo master. Tralasciando il prezzo, (a parer mio, molto accessibile a tutti per le occasioni lavorative che offre) gli alunni Perdoc hanno la possibilità di ricevere direttamente delle nozioni fondamentali sia dai professori coinvolti nel corso, sia da testimonianze aziendali molto importanti, come ad esempio,  studi prestigiosi, partner delle Big Four (loro hanno tenuto delle lezioni specifiche sui moduli in cui erano coinvolti).

Insomma, lo consiglio vivamente!

In concomitanza con il PERDOC, hai svolto l’attività di praticantato presso lo studio “Peytrignet & Associati”, raccontaci della tua esperienza.

Al’inizio ero curiosa di vedere il mondo del dottore Commercialista. Il mio obiettivo iniziale era quello di aprirmi uno studio. 

Ho avuto la possibilità di fare il tirocinio nello studio “Peytrignet & Associati”.

Il Dott. Peytrignet ha contribuito con i suoi preziosi consigli ad indirizzarmi verso ciò che mi piaceva di più, ovvero lavorare per grandi aziende, e quale occasione migliore di PwC!

C’è un processo di selezione per fare il praticantato presso uno studio ?

Si, ho fatto un colloquio tecnico.

Piccolo consiglio:

“Il bilancio e le scritture contabili devono essere apprese al massimo!”

Come sei venuta a conoscenza dell’opportunità presso PWC ?

Grazie al Perdoc.

Notiamo che sei entrata in PWC come Intern, per poi divenire Associate. Ci sono sensibili differenze tra le due posizioni ? 

Assolutamente si!

Intern, significa “Stage”.

Associate, corrisponde il più delle volte ad apprendistato.

Di solito nella Big Four si è 3 anni Associate, per poi essere Senior Associate (figura sotto il Manager).

Attualmente di cosa ti occupi all’interno di PWC ? 

Risk Assurance.

Occupo il ruolo di due grandi figure:

  • Audit, quindi Revisiore (seguo progetti di Analisi e Revisione di Bilancio)
  • Consuelente (seguo progetti connessi all’aspetto societario in senzo lato, non di bilancio. Ad esempio Progetti in ambito del Decreto 231)

Per entrambe le figure alla base vi è il concetto di Analisi del Rischio aziendale.

Potrei dilungarmi per ore. Hhahaha! 

Spesso si sente di quanto sia impegnativo lavorare nelle grandi società di consulenza o revisione contabile. Quanto ti trovi in accordo con tale affermazione ? 

Assolutamente si, non si prende mai il ritmo.

Penso che quando si esce da una Big four, si ha la sensazione che il mondo va a rilento.. Abbiamo ritmi molto intensi, ma relazionati alla possibilità di crescita professionale.

Età media intorno in 30 anni. Siamo tutti ragazzi e fortunatamente il clima è fantastico.

Ma ripeto, ritmi molto, molto forti!

Parlaci della tua routine.

Causa Covid, ultimamente alterno tra smart e qualche giorno in office.

Prima dipendeva se dovevo andare dal cliente o meno, uscivo verso le 8 da lavoro, palestra, cena e si riusciva… insomma la giornata lavorativa era anche meno pesante quando si avevano svaghi!

Come hai vissuto il trasferimento a Roma?  Riscontri notabili differenze ?

Io sono molto legata alla mia Napoli.

Mi sono sempre detta fin da piccola che non avrei mai lasciato la mia città, solo che.. con Roma è stato subito amore.

Sento che vivo nella capitale, è maestosa, grande, si può fare di tutto. Si vive bene (tranne per il traffico). E poi è un ottimo compromesso: con il treno ad alta avelocità un’ora e sei a Napoli oppure bastano due ore di Auto. 

Cosa consigli ad un/a giovane studente/ssa che voglia intraprendere il percorso da dottore commercialista ? 

Piccoli consigli:

  • Impegnarsi al massimo in tutto ciò che si fa;
  • Viversi l’esperienza universitaria appieno;
  • Non avere paura di fare domande, curiosità è sinonimo di intelligenza;
  • Lanciarsi in ogni occasione fruttifera per la crescita professionale;
  • Confrontarsi. Il dialogo e le esperienze ci arricchiscono;
  • Capire come dare Valore aggiunto alla Società;
  • Laurearsi in tempo. (Ad esempio io ho fatto anche la primina, quindi mi a 23 anni ho terminato sia la laurea magistrale, che il master)
  • Essere proattivi e pronti al cambiamento

A cura di Federica Vertolomo, Nunzio Visone e Daniele Muccio.

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