Tesla entra in S&P 500: è già più 10%

Elon Musk ancora una volta nella stratosfera: anche Tesla prende il volo, ma sui mercati!

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Elon Musk non smette mai di far parlare di sé e dell’incredibile efficacia con la quale lui ed i suoi geniali progetti riescono a divorare il mercato. A pensare che, negli ultimi nove mesi, persino la sua incrollabile Tesla sembrava essere destinata a ricevere un considerevole danno dalla pandemia che ha gravemente colpito le economie mondiali, c’è da rimanere a bocca aperta da quanto, invece, l’azienda del papà di SpaceX sia riuscita a concludere negli ultimi giorni.

Era da tempo nell’aria ed ora è ufficiale, Tesla farà ingresso nell’indice Standard & Poor’s 500 a partire dal prossimo 21 dicembre, seppur l’ingresso fosse inizialmente previsto per lo scorso settembre (lo slittamento pare causato da alcuni chiarimenti riguardanti la trasparenza delle performance di Tesla e da alcune incongruenze dovute alla gestione eccentrica e talvolta misteriosa dello stesso Elon Musk). L’ingresso del colosso automobilistico nell’indice S&P 500 ha comportato un rialzo dei titoli dell’azienda statunitense di circa il 10%, il che, inoltre, ha portato ad una rivalutazione del patrimonio stimato di Musk, che, secondo la classifica Bloomberg, ha superato Mark Zuckerberg andando a risultare, in questa alquanto esclusiva graduatoria, il terzo uomo più ricco al mondo.

Wall Street ha gli occhi puntati su Tesla e, nonostante la crescita dell’indice S&P500 si attesti, per ora, su un contenuto 0.3% (il freno è quasi certamente rappresentato dall’indebolimento economico provocato dal coronavirus), con l’entrata dell’azienda di Musk, un numero sempre maggiore di grandi investitori potrebbe essere attirato proprio dalle azioni della casa della Model S, sopratutto considerando i fondi passivi che replicano l’andamento dell’indice statunitense.

Del resto, un connubio tra S&P500 e la dominatrice del mercato delle auto elettriche sembrava scontato. Il sopracitato indice, infatti, ha dei requisiti d’inclusione piuttosto specifici per entrare a far parte delle attuali 505:

  • Deve essere statunitense;
  • Avere una capitalizzazione di mercato superiore ai 6,1 miliardi di dollari;
  • Avere un flottante almeno del 50%;
  • Avere un volume di scambi mensili non inferiore a 250.000 azioni negli ultimi sei mesi;
  • Avere un valore medio annuale superiore a 1 dollaro;
  • Presentare un utile di bilancio nei precedenti 4 trimestri, inteso come somma totale.

Tutti elementi, quelli appena citati, che l’impero a forma di T costruito da Musk finalmente rispetta in pieno.

Tesla, inoltre, non smette di stupire e si prepara, dopo un anno che l’ha vista affrontare un’inattesa e clamorosa crescita, a chiudere addirittura il quinto trimestre di fila in positivo. Un gran risultato anche per il settore tecnologico, che, passo dopo passo, sta prendendo sempre più piede a Wall Street. Sembra, infatti, che gli ultimi avvenimenti abbiano “spronato” tanti marchi multimiliardari a quotarsi in Borsa. E’ il caso di Airbnb, nome importante nell’ambito dell’ospitalità e che si è visto quasi dimezzare la propria valutazione nel mese di aprile, Affirm, società di prestiti a consumatori online e Wish, celeberrimo portale di commercio digitale.

Record su record per Tesla, che è pronta a riscaldare, nei prossimi mesi, una Wall Street in trepidante attesa.

A cura di Mario de Vito

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