Nei giorni tra il 18 e il 21 maggio l’Italia ha utilizzato un asta di bond quinquennali per ottenere risorse che finanzieranno la spesa pubblica, riuscendo a raccogliere 22,3 miliardi di euro.
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L’Italia ha bisogno di finanziarsi, la crisi economica derivata dall’emergenza sanitaria COVID ha portato un enorme rialzo delle necessità economiche del Paese, si è, infatti, reso necessario uno scostamento di bilancio statale di 55 miliardi di euro ufficializzato attraverso il DEF.
Nei giorni tra il 18 e il 21 maggio l’Italia ha utilizzato un asta di bond quinquennali per ottenere risorse che finanzieranno la spesa pubblica. Il tasso minimo fissato era dell’1,4% e poteva essere confermato o rivisto al rialzo durante la quarta giornata di aste. All’inizio della giornata del 21 maggio, il ministero dell’economia ha confermato il tasso reale dell’1,4%. Oltre al tasso di interesse gli investitori avranno accesso ad una rivalutazione semestrale del capitale in base all’inflazione italiana, allo stacco di ogni cedola, gli investitori “fedeli”, quelli che manterranno il titolo fino alla scadenza del 26 maggio 2025, avranno diritto ad un ulteriore bonus dell’8×1000 sul capitale investito.
Nelle prime 3 giornate i contratti erano riservati agli investitori retail, cioè quelli individuali, che hanno rappresentato il 72% del totale con 14 miliardi di euro sottoscritti, di questi l’88% ha comprato contratti di valore non superiore a 50mila euro, segno che l’emissione di bond ha fatto gola a moltissimi piccoli risparmiatori, incoraggiati dalle condizioni molto vantaggiose offerte dai BTP, rese necessarie dal momento critico e dal declassamento del rating italiano. Il restante 28% degli investimenti derivano dai canali istituzionali, un 59% dal settore bancario, un 24% sottoscritto da asset manager, il 6,3% allocato presso banche centrali e 7,2% presso hedge fund, il restante 3,8% tra assicurazioni e istituzioni non finanziarie.
Una raccolta record da parte del Tesoro italiano, mai nessuna asta aveva fatto registrare una così alta raccolta di fondi, l’enorme mole di acquisti retail è un segnale di conferma del fatto che il risparmio privato italiano sia tra i più alti al mondo ed ha favorito l’entrata in gioco di grandi investitori attirati dall’opportunità di investimento.
a cura di Andrea Crispino