Investment grade salvo: Moody’s conferma il rating BAA3

L’8 maggio è arrivato, l’agenzia di rating Moody’S non ha declassato il rating sul debito pubblico italiano.

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L’8 maggio è arrivato, l’agenzia di rating Moody’S non ha declassato il rating sul debito pubblico italiano. L’esito di questa valutazione pareva scontato ma è un risultato importante per la stabilità del mercato obbligazionario italiano.

La valutazione dell’agenzia si assestava su Baa3, il più basso dell’area di investimento, in cui un titolo viene considerato solido e garantito, con un basso rischio, di conseguenza basso tasso di interesse. Sotto la valutazione Baa3 si trova il grado “junk”, ovvero spazzatura, serve a delimitare una zona in cui i titoli hanno un alto rischio di insolvenza e quindi, in cui non si dovrebbe investire, i titoli “junk” hanno un alto tasso di rendimento proprio a causa del rischio a cui sono sottoposti gli investitori.

La valutazione dei titoli obbligazionari europei, per subire un declassamento ufficiale devono essere posti al di sotto dell’investment grade da almeno 2 delle 3 agenzie di rating più autorevoli: S&P, Moody’S, Fitch. Questo non significa che la valutazione negativa di una sola agenzia sia innocua: il denaro è la cosa che ha più paura al mondo. Se anche una sola delle agenzie portasse il rating italiano nel limbo della valutazione “junk” vorrebbe dire comunicare al mercato degli investimenti che l’Italia non è in grado di ripagare i proprio debiti, non sarebbe catastrofico come un declassamento ufficiale ma si tratterebbe di un blocco degli investimenti nelle obbligazioni statali, fondamentali per finanziare la spesa pubblica.

La stagione primaverile delle valutazioni si è conclusa poi con la conferma da parte dell’agenzia canadese Dbrs del rating BBB(high), l’agenzia ha però modificato l’outlook da stabile a negativo. Le agenzie torneranno ad esprimersi in autunno.

La situazione rimane incerta, anche se, anche grazie all’aiuto della BCE, e a dispetto di un aumento vertiginoso del rapporto debito/PIL, Moody’s ritiene che “l’affidabilità creditizia del Paese non dovrebbe subire ricadute”.

Il peggio sembra passato, il rating italiano è salvo, sperando non arrivi una seconda ondata di contagi che potrebbe essere fatale.

a cura di Andrea Crispino

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