Mattia Officioso: dalla Federico II ad Amazon in meno di 2 anni

Quali sono le ragioni alla base della decisione circa il tuo percorso accademico triennale?

Terminate le superiori, non ero sicuro sulla carriera da intraprendere. Ho deciso di farmi guidare dalle mie passioni e dai miei interessi, una volta iniziato il percorso di studi non ho più avuto dubbi a riguardo.

Quali sono stati gli insegnamenti affrontati che hai ritenuto più edificanti per la tua persona?

Gli esami di Microeconomia, Macroeconomia e politica economica.

E quali sono state le maggiori difficoltà, eventualmente riscontrate, durante il tuo percorso?

Una delle difficoltà principali che ho incontrato è stato sviluppare delle competenze trasversali, che potessero andare aldilà del solo percorso formativo.

Hai proseguito optando per una laurea magistrale in Business Administration e Management. Parlacene.

Ho ritenuto che, da un punto di vista del tutto personale, sarebbe stato più adeguato intraprendere un percorso formativo orientato al mondo aziendalistico, coerentemente con le mie scelte accademiche.

Preferendo, a tal proposito, questa carriera a quella del dottore Commercialista.

Qual è stato l’argomento di discussione della tua tesi?

L’argomento su cui si è basata la mia tesi di laurea magistrale è stata l’analisi, dal punto di vista socio-economico, della fuga dei cervelli e tutti i suoi effetti correlati.

In concomitanza ai tuoi studi, hai svolto delle mansioni amministrative presso la tua attività familiare. Com’è stato conciliare la tua vita lavorativa e studentesca?

E’ stata una decisione che, seppur impegnativa, mi ha concesso la possibilità di interfacciarmi al mondo lavorativo, potendo mettere in pratica le nozioni acquisite da un punto di vista meramente teorico.

È risultata essere formativa questa esperienza?

Decisamente sì. Dovendo far fronte agli ostacoli ed alle necessità del mondo lavorativo, ho sicuramente ampliato le mie prospettive da studente e carpito quanto fosse fondamentale sviluppare delle soft skills da affiancare alle competenze teoriche.

Consiglieresti ai laureandi esperienze extracurriculari come quella da te intrapresa?

Assolutamente si. Consiglio a tutti i laureandi, che ne abbiano la possibilità, di viaggiare, di mettersi in gioco e di svolgere quante più esperienze formative, in particolar modo all’estero.

Parliamo del tuo primo colloquio. Qual è stato il tuo approccio ad esso?

Ho affrontato il mio primo colloquio, malgrado l’ansia, con lo stesso approccio sviluppato durante il mio percorso da studente, cercando di cogliere le doti che il mio datore stava ricercando in quel momento e di esprimere al meglio la mia self-confidence.

Quali pensi siano le skills necessarie da acquisire per lavorare in Amazon?

Innanzitutto ritengo, secondo la mia personale esperienza, che caratteristica fondamentale per lavorare in Amazon è sviluppare capacità di problem-solving e ricercare la migliore risposta in maniera tempestiva e responsabile, andando anche fuori dagli schemi se necessario.

Di cosa ti sei occupato al tuo ingresso in azienda?

Ho iniziato la mia carriera lavorativa come POC tra Amazon ed i suoi stessi fornitori, in particolare gestivo tutto ciò che riguardava la catena di Amz.

Attualmente ricopri il ruolo di Finance Analyst. In cosa consiste?

Il mio ruolo consiste nel seguire un portfolio di fornitori di Amazon e gestire i loro pagamenti nei nostri confronti, analizzando ed accertando che vadano a buon fine. Qualora un fornitore avesse delle particolari esigenze, che vanno in conflitto con le politiche aziendali e/o legislative, sarò io ad occuparmene.

Cosa pensi ti abbia permesso di cambiare il ruolo da te ricoperto?

A tal proposito ritengo sia stata cruciale la mia ambizione, che mi spinge continuamente a migliorare l’apporto che do all’azienda, e la mia capacità di adattamento, grazie a cui sono riuscito ad essere efficiente anche nei contesti per me nuovi.

La sede presso cui lavori si trova a Bratislava. Com’è stato per te questo spostamento?

Dopo aver svolto il mio intero percorso accademico nella città dove sono cresciuto, lo spostamento, specialmente nelle fasi iniziali, è stato duro. Le difficoltà sono state varie anche in ambito personale, essendo la Slovacchia un paese culturalmente e socialmente molto diverso dall’Italia.

Che consigli ti senti di dare ai ragazzi che a breve sbarcheranno nel mondo lavorativo?

Consiglio a tutti i laureandi di interfacciarsi  con il mondo lavorativo anche all’estero, non limitandosi ai confini nazionali. Così facendo, il contatto con altre culture amplierà in maniera rilevante le loro prospettive. È significativo, inoltre, essere appassionati al ruolo che si vuole ricoprire, in modo da affrontare al meglio le sfide che si presenteranno continuamente.

Intervista a cura di Baccelliere Ludovica Guadalupe, Esposito Luigi, Ferrante Riccardo

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