Evergrande e lo spettro del debito

Le cause della crisi, le analogie con Kaisa e le azioni del governo cinese

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È da diversi mesi che si parla del gigante immobiliare Evergrande, come una tra le società più importanti di questo settore in Cina, ed anche chi inizialmente non sapeva della sua esistenza ha sentito il suo nome associato alla notizia del suo enorme debito di circa 305 miliardi di dollari.

Il gigante di mattone dopo diversi mesi di tentativi di salvataggio è stato classificato dall’agenzia di rating Finché a rischio Default. La notizia di per sè non può dirsi un vero e proprio fulmine a cielo sereno, era ormai evidente la cattiva salute dell’azienda, ma se l’area di osservazione viene ampliata l’analisi si rende più preoccupante.

Evergrande, l’enorme punta dell’ iceberg:

Nonostante le “restrizioni di emergenza” poste dal governo di Pechino intento a minimizzare i danni sul settore immobiliare, bisogna tener conto che alcuni dei maggiori creditori di Evergrande sono le stesse banche cinesi di non indifferente importanza, motivo per cui tali azioni potrebbero esser state intraprese troppo tardi.

Inoltre, è da osservare che quello sotto i riflettori è solo Evergrande, ma esistono anche altre aziende che si ritrovano vittime di una nascente crisi di settore, come ad esempio Kaisa, che prima ancora di Evergrande era stata classificata a rischio Default. Insomma è possibile dire con non troppo azzardo che la situazione è più complessa di quanto appare ad un primo sguardo, e forse anche grandi membri dell’economia del Dragone se ne rendono conto, visto che il gigante indebitato è stato anche colpito da diverse cause da parte di creditori che – giustamente – preoccupati sull’incerta possibilità di essere ripagati hanno di scelto la via legale per aumentare la probabilità di non perdere i propri soldi.

Risulta lecito chiedersi quanto questa crisi, data la sua entità specifica, possa essere non solo del settore immobiliare cinese, ma di tutto il suo sistema economico-finanziario in maniera indiretta, visto il collegamento tra banche e settore immobiliare dovuto ai prestiti per i progetti. Sopratutto conoscendo la poca trasparenza cinese in tema di problemi interni.

Dalle ultime notizie però sembra che una catastrofe sia ancora lontana, il titolo ancora sospeso ad Hong Kong inizia però a dare segni di leggera ripresa dopo la nomina del nuovo board e le parole della banca centrale cinese “il rischio può essere gestito, sarà adeguatamente gestito”

A cura di Giuseppe Porcaro

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