GOVERNANCE, RISK AND INTERNAL CONTROL IN MAZARS: ASSUNTA ANNA PANARIELLO

Assunta si è laureata in Finanza alla Federico II e ha conseguito il master in “Insurance and Risk Management” al MIB. Attualmente, lavora a Milano presso Mazars Italia.

Cosa ti ha spinto a intraprendere il percorso di studi in Economia? Avevi già le idee chiare, una volta terminato il liceo, di quale avrebbe potuto essere la scelta giusta per te?

Una volta terminato il liceo, le idee erano piuttosto POCO chiare circa la scelta del percorso universitario. Ovviamente tante possono essere le idee e tante le considerazioni che sono alla base di una scelta. Ciò che maggiormente mi ha spinto a scegliere il percorso di studi in Economia è stato il forte interesse nei confronti delle dinamiche che “muovono” i mercati finanziari. Spesso avevo sentito parlare di “crisi”, di “ripresa”, e ciò che mi sono sempre chiesta è stata “cosa c’è dietro a queste dinamiche?”. Questa domanda e la curiosità in una possibile risposta mi hanno guidato verso la scelta.

Hai riscontrato difficoltà durante i primi anni universitari? Se sì, quali?

Essendo sincera non ho mai riscontrato grosse problematiche durante il percorso di studi. Sono sempre stata guidata da una forte passione per ciò che studiavo e di conseguenza è stato sempre tutto relativamente “semplice”. Non mi pesava studiare, non mi pesava seguire le lezioni, ma anzi… Ciò che posso dire con certezza è che il tempo insegna… insegna a preparare un esame, insegna a seguire una lezione con lo spirito giusto, insegna a farsi un’idea su quelle che possono essere le tue ambizioni ed aspirazioni. La persona che entra il primo anno in quelle aule non era la stessa che ne usciva dopo cinque.

Cosa consiglieresti agli studenti che affrontano il tuo stesso percorso di studi?

Ciò che consiglio agli studenti che affrontano il mio stesso percorso di studi ma che in generale iniziano un percorso universitario, è quello di fare una scelta e di esserne convinti, e di avere volontà. Volontà ad imparare e volontà di crescere. L’università è un percorso che ti può lasciare tanto se vissuta con lo spirito giusto, spirito critico direi. Non si cercano scorciatoie, ma si dovrebbe capire che in tutta quella teoria ci sono le basi per affrontare poi la carriera professionale. L’università ti lascia un metodo applicabile al mondo del lavoro.

Durante il tuo percorso universitario quale esame ti ha colpito più di tutti e ti ha lasciato un’impronta utile al tuo futuro lavorativo?

È difficile scegliere un solo esame, perché sicuramente tutto il percorso di laurea magistrale mi ha colpito e mi è stato utile successivamente (sia perché mi ha dato un metodo, sia perché mi ha lasciato una conoscenza del settore nel quale lavoro che è sicuramente utile). Se deve scegliere però posso dire che l’esame che “mi ha cambiata” è stato Finanza Matematica.

Di cosa trattava la tua tesi magistrale?

La tesi magistrale è stata improntata sulle assicurazioni. In particolare, trattava di assicurazioni sulla salute con focus sul trattamento e sviluppo delle stesse nel mercato italiano.

Abbiamo notato che hai conseguito un master alla MIB Trieste School of Management, cosa ti ha spinto a scegliere proprio questa business school?  Raccontaci la tua esperienza.

La scelta del MIB è stata fatta ancora prima di conseguire la laurea magistrale. Appena dopo l’esame in Finanza Matematica, per l’entusiasmo nella preparazione e nel conseguimento dell’esame, nonché per l’interesse nella materia, ho scelto di voler approfondire il mondo delle assicurazioni. Grazie al consiglio di alcuni professori dell’ateneo e ad alcune ricerche internet sono venuta a conoscenza del MIB. La mia esperienza è stata fantastica! Il MIB mi ha lasciato tanto. È stata un’esperienza internazionale, un master di un anno completamente in lingua inglese e sicuramente abbastanza “pesante” da un punto di vista di studio. Però posso dire che nell’anno di master ho imparato a confrontarmi con persone di culture diverse, ho imparato a superare diversi limiti che inconsapevolmente avevo e ho conosciuto persone (professori e no) che mi hanno insegnato veramente tanto. In primis l’entusiasmo in ciò che si fa, che per fortuna è qualcosa che ancora porto con me.

Consigli, a chi ha concluso il percorso di studi, di specializzarsi ulteriormente dopo la magistrale o di entrare subito nel mondo del lavoro?

Dipende. Per chi ha le idee ben chiare su ciò che vorrebbe fare, allora consiglio di entrare subito nel mondo del lavoro. Concretizzare ciò che si è appreso durante gli anni di studio permette di capire se davvero è ciò che si vuole fare. Per chi ha già idea di un master di specializzazione o che ha voglia di farlo per determinati motivi, allora consiglio un master. Non c’è una regola specifica in questo. Per un master ci potrebbe essere sempre tempo, spesso sono anche le aziende che lo finanziano. Però anche qui dipende da ciò che si vuole. Io, ad esempio, avevo voglia di approfondire lo studio sulle assicurazioni in una scuola (il MIB) che mi avrebbe sicuramente lasciato tanto oltre l’aspetto formativo didattico.

Abbiamo notato che dopo il master hai iniziato a lavorare a Milano in Mazars, come sei venuta a conoscenza di questa opportunità di lavoro? In cosa consisteva il processo di recruiting?

Grazie al master sono entrata in contatto con diverse realtà lavorative ed ho scelto Mazars. Il processo di recruiting è stato “solito”. In primis ho sostenuto il colloquio con la funzione HR di Mazars, colloquio motivazionale. Nel secondo step sono stata intervistata dal manager della funzione ed il colloquio è stata prettamente tecnico, ovviamente per chi è alla prima esperienza professionale parlo di tecnico teorico. Come step finale ho conosciuto il partner della funzione ed ho sostenuto l’ultimo colloquio sicuramente tecnico ma improntato sul ragionamento e non sulle nozioni teoriche.

Attualmente di cosa ti occupi? In che modo è cambiato il tuo ruolo negli anni?

Attualmente sono senior della funzione GRIC (Governance, Risk & Internal Control) in Mazars. Mi occupo principalmente di Internal Audit e Risk Management sia per il settore finanziario che per il settore industriale. Sono entrata in Mazars quasi tre anni fa con il ruolo di stagista e da subito ho avuto la possibilità di gestire alcune attività. Sicuramente il ruolo che ho ad oggi all’interno del gruppo mi richiede altro: gestire il mio lavoro, gestire i clienti in modo indipendente, gestire e formare le risorse junior con cui lavoro. Posso dire per fortuna che ho avuto persone che mi hanno accompagnato per tutto il percorso professionale e che mi hanno dato la fiducia necessaria affinché il mio ruolo diventasse quello di oggi.ù

In seguito alla pandemia da Covid-19, hai notato cambiamenti significativi nel settore in cui lavori? Se sì, in quale direzione?

Unico cambiamento vero, secondo me, è stato l’incentivo allo smart working e la riduzione delle ore di presenza presso i vari clienti seguiti.

Vivere nella capitale italiana della finanza ha i suoi vantaggi? Se ne avessi la possibilità, torneresti in Campania?

Vivere nella capitale italiana della finanza ha i suoi vantaggi. Ti consente di essere al passo con alcune dinamiche e soprattutto ti permette di fare delle scelte lavorative tutti i giorni. Se sei una persona che vale non sei costretto ad accontentarti di un lavoro, hai la possibilità di scegliere ciò che fa per te. Se ne avessi la possibilità non tornerei in Campania perché al momento voglio sfruttare al massimo tutte le possibilità che questa città può offrirmi.

Quali skills hai acquisito durante il periodo universitario che si sono rivelate utili nel mondo del lavoro? E ad oggi quali skills consiglieresti di approfondire ad uno studente per inserirsi con successo nel mondo del lavoro?

Determinazione, volontà, ambizione e pensiero critico. Penso che queste siano le chiavi che possono portare al successo, in qualsiasi ambito e a qualsiasi livello. Determinazione nel raggiungere gli obiettivi e forza nel fissarne sempre nuovi; volontà di perseguire delle scelte per quanto difficili alcune volte possono essere, perché bisogna essere capaci di avere sempre presente l’obiettivo che ci si è prefissati; ambizione nel fissare gli obiettivi per tutte quelle volte che ci sentiamo inadeguati, inadatti e non all’altezza; pensiero critico, perché non ci sarà mai una sola faccia della medaglia da guardare, ma bisogna sforzarsi a guardare oltre.

In generale, cosa consiglieresti ad un neolaureato?

Spero che dalle domande precedenti si evinca l’entusiasmo. Questo consiglio ad un neolaureato. Consiglio di avere l’entusiasmo in ogni scelta che prende, entusiasmo in tutti i giorni di studio e di lavoro che gli aspettano, entusiasmo nell’imparare, entusiasmo nelle nuove sfide, entusiasmo nel mettersi alla prova.

Intervista a cura di: Corinne Torsi, Antonio Romano, Francesca Bergantino, Vincenzo Succoia

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