Il Coca-Cola Gate ad Euro 2020

La Coca Cola perde 4 miliardi di dollari per il gesto di CR7 agli Europei

Quattro miliardi di dollari, Cristiano Ronaldo e Coca-Cola; con queste tre parole si potrebbe pensare ad uno sponsor multimiliardario tra la multinazionale statunitense e il campione portoghese, ed invece è “solo” la perdita di valore in borsa causata da un gesto in conferenza stampa dell’attaccante bianconero.

Poco prima del match d’esordio ad Euro 2020 contro l’Ungheria, Ronaldo si è trovato davanti due bottigliette di Coca-Cola. Invece di aprirne una per bere (come fatto dal CT della nazionale russa Stanislav Čerčesov, in foto), le ha spostate e ha alzato al cielo una bottiglietta d’acqua, invitando tutti ad evitare di bere bevande zuccherate.

Il gesto non è passato inosservato, specie dai mercati, che hanno immediatamente reagito al ribasso. Infatti, subito dopo la conferenza stampa, le azioni del colosso statunitense sono scese da 56,10 a 55,22 dollari, con un calo dell’1,6%, tradotto in valore di mercato, rappresenta una perdita di 4 miliardi di dollari, da 242 a 238.

Ronaldo è ormai uno status symbol della salute fisica e mentale e ha più volte spiegato quanto i suoi successi siano legati anche all’attenzione elevata che riserva alla corretta e sana alimentazione(ricorderete sicuramente l’episodio raccontato da Patrice Evra, che invitato a cena si vide servire pollo ed insalata).

Come ben chiarito da esperti del settore, Cristiano non ha obblighi di alcun tipo con gli sponsor dell’Europeo ed ha agito a tutela della sua immagine e del suo brand, dunque è praticamente impossibile che la Coca-Cola gli faccia causa.

C’è da sottolineare però, che in passato, lo stesso Cristiano ha pubblicizzato la catena di fast-food KFC, colosso mondiale del pollo fritto.

L’ex madrileno, avendo una fan base di circa 300 milioni di followers su Instagram, si può definire a tutti gli effetti un influencer, o “healthy influencer” visti i suoi numerosi slanci salutistici.

Spesso sentiamo dire che la pubblicità negativa è pur sempre pubblicità, ma chissà se gli investitori e l’amministrazione di Coca-Cola la pensano così dopo quest’episodio!

A cura di Giovanni Carannante

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