Iper inflazione: Il caso del Venezuela

“Al governo servono soldi, stampassero più banconote!”
Come e perché questa affermazione non è economicamente corretta

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Iper inflazione, che cos’è:

Quella sopracitata è una delle frasi più gettonate quando si vuole risolvere in maniera spicciola una situazione di crisi di liquidità di un determinato Paese.

Se l’inflazione è la crescita generale dei prezzi, l’iper inflazione è un aumento estremamente rapido ed incontrollato dei prezzi a discapito del potere d’acquisto della moneta. Questo accade quando una Banca Centrale mette in circolo nel sistema economico grandi quantità di cartamoneta per risolvere problemi governativi. Il fine alla base di questo gesto disperato è quello di rimettere in circolo la maggior quantità possibile di moneta affinché gli scambi possano riprendere regolarmente. Il prezzo da pagare per lo Stato in questione è la discesa dello stesso in una tortuosa spirale inflazionistica dalla quale è difficile tirarsi fuori. Infatti, la conseguenza della circolazione della nuova moneta è la svalutazione della stessa che porta con sé la perdita di credibilità dello Stato ed il ribasso del potere d’acquisto della valuta.

Iper inflazione, il caso del Venezuela:

Da anni ormai lo stallo politico-economico del Venezuela fa parlare di sé colmando le testate giornalistiche mondiali. Le ultime notizie fanno trapelare la farsa alla base delle recenti elezioni che sta contribuendo ad aggravare la situazione dello Stato sull’orlo del crollo, travolto da una colossale crisi economica e sociale.

In un anno l’inflazione ha superato il 4 mila per cento. Nell’ultimo mese i prezzi al consumo sono aumentati del 65,7%. Ovunque, anche a Caracas, mancano acqua e gas, i generi di prima necessità, la benzina (ed è un paradosso per un paese che ha la più grande riserva di petrolio al mondo: conseguenza del tracollo dell’industria petrolifera, ndr), la corrente elettrica è spesso un optional e la carenza di generi alimentari è drammatica. In aggiunta, la moneta locale, il Bolivar, vale talmente poco che ormai si paga quasi soltanto con dollari americani. Il PIL dovrebbe calare quest’anno del 15% (e la recessione va avanti dal 2014). Il 79% dei venezuelani si trova attualmente in stato di estrema povertà, mentre il 30% dei bambini sotto ai 5 anni soffre di malnutrizione cronica.

Iper inflazione, cosa è successo al Bolivar:

Dal 2014, per fronteggiare la crisi, la Banca Centrale del Venezuela ha iniziato a produrre più moneta e le conseguenze hanno delineato, insieme alla crisi di governo, lo scenario drammatico precedentemente citato. Il Pease Sud-americano dall’8 marzo 2021, data l’iper inflazione, stamperà banconote da 1.000.000 di Bolivar, insieme ad altri due tagli: 200mila e 500mila Bolivar. Inizieranno a circolare gradualmente per completare ed ottimizzare l’attuale sistema monetario e soddisfare le esigenze dell’economia nazionale.

Come conseguenza di quanto appena detto, dato il crollo del potere di acquisto della moneta venezuelana, gli investimenti in titoli di Stato sono ai minimi storici a causa della maggiore probabilità di insolvenza del Paese e, di fatti, la banconota da un milione di Bolivar vale poco più di mezzo dollaro.

Iper inflazione, la sovranità monetaria:

Si è potuto osservare come la politica monetaria possa risultare un’arma a doppio taglio se vi è una gestione mal indirizzata da parte del governo. Se prendiamo in esame il caso britannico: la stessa condizione, intesa come assenza di un legame ad un sistema centralizzato (come avviene tra Italia ed UE), non ha fatto che rafforzare la sterlina. Invece per molti paesi sudamericani, come il Venezuela, è stato “l’inizio della fine”.

A cura di Francesca Maria Postiglione

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