Storia della moneta: dal dono al bitcoin

Un viaggio attraverso il tempo dalla “comparsa” alla “scomparsa” della moneta!

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La moneta è il mezzo di scambio e di riserva di valore per eccellenza, per parlare della sua storia non possiamo far altro che partire descrivendo il commercio e le sue modalità da prima che venisse inventata, in modo da capire la necessità di crearne una.

Il periodo preistorico, il dono e il baratto:

Il primo meccanismo di scambio istituito dall’uomo era basato sul “dono”. Gli individui che producevano quantità di beni superiori al loro fabbisogno donavano questo surplus a chi, invece, di bisogno ne aveva. Tuttavia, il limite di una società così costituita stava nel fatto che gli uomini, adagiatisi su questa consuetudine , risultassero eccessivamente dipendenti da questo sistema.

A partire dall’8000 a.C. , questo meccanismo venne sostituito quando in Mesopotamia nacque il “baratto”, un tipo di commercio basato sullo scambio di beni. Nel tempo, questa modalità risultò poco conveniente, soprattutto nell’ambito della contrattazione legata allo scambio di animali: tentare di attribuire un determinato valore ad una specie animale piuttosto che un’altra era difficile, e portava alla conclusione di scambi che potevano risultare iniqui per uno degli interessati. In aggiunta, spesso vincolati dalla complessità delle valutazioni, i contrattanti erano costretti a scambiare solo parti fisiche del proprio bestiame, causando un danno economico e morale in caso di mancato baratto di tutte le parti, poiché soggette a deterioramento.

Per superare i limiti del baratto, gli antichi capirono che era necessario un mezzo di scambio più flessibile, e trovarono la risposta nel dare un controvalore in beni (generalmente grano, mais, sale) ad altri beni più preziosi (animali, metalli), creando una sorta di “moneta primordiale”, attraverso la quale si poteva acquistare e vendere qualsiasi altro bene.

Il periodo antico, la comparsa della prima moneta:

I primi riscontri dell’effettivo utilizzo di una vera e propria moneta risalgono al 700 a.C. quando in Lidia, antico territorio dell’Asia Minore, il sovrano Gige utilizzò l’elettro, una lega di oro e argento, per creare piccole monete da 8 grammi. Nel  550 a.C. un altro re della Lidia, Creso, si servì, invece, dell’oro e dell’argento. Nel 350 a.C., Dario I di Persia, conquistata la Lidia ed ereditandone il sistema monetario, emise le prime monete con un volto umano, il suo.

Il periodo latino, l’origine della parola moneta:

Ai romani è attribuita l’etimologia della parola “moneta”. Secondo la leggenda, in una notte del 390 a.C., i Galli erano intenti a saccheggiare il Campidoglio, la roccaforte dei templi e della ricchezza romana in cui era presente anche il Tempio della dea Giunone, vicino al quale stavano scavando il loro passaggio. Lo starnazzare delle oche sacre del tempio fece però svegliare inaspettatamente i milites romani che riuscirono a sventare l’attacco nemico. Alla dea fu quindi dato il soprannome di “monere”, in latino “avvertimento”.

Qualche anno dopo, venne attribuito ai piccoli dischi di metallo, prodotti dalla Zecca adiacente al Campidoglio, il nome di “moneta”, proprio in onore della dea e delle sue oche, che avevano preservato la ricchezza e il prestigio dell’impero.

Il periodo medievale, le carte di cambio:

Con il progressivo diffondersi del sistema monetario all’interno della società medioevale, si arrivò a riscontrare un elevato numero di svantaggi legati all’effettivo valore e alla reperibilità dei metalli preziosi impiegati per alimentare l’utilizzo della moneta. Tale situazione portò alla necessità di provare nuovi mezzi di pagamento.

Nell’800 d.C. i Cinesi introdussero la prima “moneta cartacea” e nel 1300 d.C. si ebbe un’ulteriore evoluzione del sistema, quando alcuni mercanti italiani cominciarono ad emettere dei titoli di credito: le “lettere di cambio”. Queste permisero, a chiunque ne avesse necessità, di trasportare grandi quantità di denaro senza dover far fronte all’ingombro e al peso rappresentati dall’equivalente quantità di monete.

Il periodo contemporaneo, le prime banche e la moneta fiat:

A metà del XVIII secolo nacquero le prime banche centrali, istituti che permettevano il deposito di risparmi e l’emissione di prestiti, con relativi tassi d’interesse. Queste nuove istituzioni potevano addirittura stampare moneta, seppur vincolate dalla quantità di oro posseduta, e tale sistema fu definito “sistema aureo” o “golden standard”.

Dopo circa 100 anni, nel 1971, il 37° presidente americano Richard Nixon dichiarò che stampare moneta in base alle riserve auree avrebbe favorito i paesi più ricchi, a svantaggio di quelli costantemente in deficit. A seguito di tale dichiarazione, nacque la moneta a corso legale, o fiat (euro, dollaro, sterlina), la cui emissione non è vincolata dall’oro, ma dalla volontà delle banche centrali, per questo definita “a comando”.

La rivoluzione digitale e il bitcoin:

Negli ultimi anni, con la digitalizzazione, è stato estremamente facile passare da una moneta fiat cartacea ad una digitale. Chi non ha mai pagato con una carta di credito, o addirittura con smartwatch o cellulare?

Durante la struggente crisi del 2008, mentre l’economia mondiale veniva messa in ginocchio, si fece un passo avanti nell’evoluzione delle moneta. Nell’ottobre dello stesso anno Satoshi Nakamoto pubblicò il whitepaper di Bitcoin, una nuova moneta rivoluzionaria, che aveva la caratteristica di essere decentralizzata, totalmente digitalizzata, crittografata e basata sulla nascente tecnologia blockchain.

La scomparsa della moneta:

La moneta nel tempo ha costantemente cambiato se stessa e la sua funzione arrivando ad oggi ad essere intesa come unità di conto, come riserva di valore e come mezzo di scambio, tale trasformazione nei millenni è stata impressionante tanto quanto l’evoluzione dell’uomo stesso. Se prima era necessario qualcosa di concreto, visibile o prezioso che facesse da garanzia per essere considerata “moneta”, ad oggi si può parlare di una nuova “moneta invisibile”. Questo è stato un lungo processo che va dal dono alla Lidia, passando per la valuta fiat, agli indirizzi BTC, e nessuno sa dove arriverà l’innovazione.

<< la moneta è ciò che la moneta fa>>  – cit. John Richard Hicks

A cura di Giovanni Carannante

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