Patrizio, laureato in Economics and Finance alla Federico II, ci racconta la sua esperienza in McKinsey and Company, ricoprendo il ruolo di Businesse Analyst.

Perché hai deciso di orientare il tuo piano di studi verso il mondo finanziario già dal percorso di laurea triennale?
Perché, a mio parere, è un percorso completo e permette anche in un secondo momento, eventualmente, di passare ad altri percorsi in ambito economico/aziendale

Quali sono state le maggiori difficoltà riscontrate durante il tuo percorso di studi?
Ci sono materie per cui serve metodo, come quelle di diritto per cui magari c’è maggior difficoltà ad acquisire una certa preparazione in tempi celeri.

Durante il corso di laurea triennale, hai lavorato come guida turistica presso il Maschio Angioino. In che modo pensi che quest’esperienza ti abbia arricchito?
Le esperienze lavorative permettono certamente di maturare una maggior intraprendenza e nel mio caso in particolare mi hanno permesso di migliorare abilità comunicative e relazionali.

Dopo il percorso di laurea triennale, hai iniziato quello magistrale in Economics and Finance presso la Federico II. Quali sono state le ragioni alla base della scelta di questa scelta?
La magistrale di Economics and Finance è sicuramente il percorso più adatto ad una persona che vuole affrontare un percorso di studi challenging e approfondito in tematiche economiche e finanziarie. La possibilità di effettuare un percorso in inglese, poter conseguire una double
degree, svolgere esami con professori provenienti da università internazionali, sono tutti elementi di valore per un percorso universitario competitivo a livello nazionale.

Quali sono stati gli insegnamenti, previsti dal tuo piano di studi, che ritieni essere stati più utili nel mondo lavorativo?
Sicuramente, tutte le conoscenze acquisite in ambito corporate finance, elementi di econometria e dei mercati finanziari.

Parlaci dell’argomento della tua tesi di laurea magistrale.
La mia tesi è stato uno studio sperimentale per verificare la possibile esistenza di un’alpha nei rendimenti del mercato europeo per i titoli di aziende resilienti al distanziamento sociale durante il lock down dovuto al COVID-19, rispetto alle compagnie per cui si ha difficoltà a continuare l’attività economica senza la presenza del personale fisico. L’analisi prende i considerazione i rendimenti azionari nei momenti precedenti e successivi allo scoppio del lockdown in Europa, e diversi indici accademici per definire la resilienza dei singoli settori.

Nel 2019 hai conseguito una certificazione presso il CFA Institute. Che competenze il programma che hai sostenuto è stato in grado di conferirti? Consiglieresti questo programma ai laureandi in finanza?
Il primo livello del CFA è stato un’opportunità per consolidare le mie conoscenze in ambito finanziario. É una certificazione valida che non ho proseguito solo perchè distante dall’ambito lavorativo in cui mi ritrovo. Sicuramente ha una sua valenza in curriculum, ma è un certificato utile da conseguire effettivamente solo per carriere in asset management (in particolare in ambito commerciale), quantomeno in Italia.

Pochi mesi dopo aver conseguito la laurea magistrale in Economics and Finance, hai iniziato a lavorare come business analyst per McKinsey & Company. Parlaci di questo tuo impiego e raccontaci com’è lavorare per quest’azienda.
Due mesi dopo la laurea ho iniziato la mia prima vera esperienza lavorativa nell’ambito economico. É un’esperienza meravigliosa, che ormai conduco da più di un anno e di cui sono molto contento e che sicuramente consiglierei a tutti di provare, date le grandi opportunità che offre e il veloce tasso di crescita delle proprie competenze

Quali competenze pensi non possano mancare ad un ragazzo che vuole svolgere la tua stessa professione?
Le competenze che non devono mancare sono sicuramente delle buone capacità analitiche, comunicative ma soprattutto di problem solving. Inoltre è richiesto sicuramente un forte commitment e un’ottima dose di imprenditorialità.

Come ti vedi tra 5 anni?
Al momento 5 anni è un orizzonte molto lungo, ho vari piani per il futuro, tra cui la possibilità di valutare qualche start-up o continuare nel mio ambito dopo aver conseguito un MBA.

Che consigli daresti ai giovani neolaureati che si approcciano al mondo del lavoro?
Sicuramente quello di creare un ottimo curriculum e lettera motivazionale tailorizzate abseconda della azienda a cui si fa domanda. Migliorare al massimo le proprie capacità sui motori di calcolo, utili per la professione ricercata (il mio non saper usare excel si è risentito durante i primi mesi di lavoro) e conoscere bene l’inglese. Ultimo, ma non per importanza, cercare un lavoro che possa piacere e di cui non si senta il peso ma si provi entusiasmo nel sbagliare ed imparare.

A cura di Riccardo Ferrante, Ludovica Guadalupe Baccelliere e Luigi Esposito.



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